La figura professionale del parrucchiere ha quasi la stessa età dell’essere umano. Infatti, fin da subito, l’uomo ha capito che poteva mettersi le mani nei capelli e gestirli a suo piacere.
Fin dall’antichità, acconciare in un certo modo i capelli significava esprimere l’appartenenza a un gruppo, uno status sociale o le proprie disponibilità economiche.
Oggi, in un certo senso, pettinarsi o colorarsi i capelli significa ancora mostrare l’appartenenza a un gruppo o esprimere la propria personalità.
Pensiamo alla moda rasta: chi porta i dreadlocks, di solito, è una persona creativa a cui piace sfoggiare un’acconciatura afrodiscendente, mostrandosi anche aperta ad altre culture esotiche e rispettandone le origini.
Introduzione
Ovviamente, ogni caso è a sé e non bisogna cadere nei soliti stereotipi sulle persone che decidono di acconciare i capelli in una certa maniera, ma si tratta comunque di un modo di esprimersi.
Riporto poi il caso dell’acconciatrice africana Laetitia Ky che sa trasformare i suoi capelli in vere e proprie sculture, esprimendo dei chiari messaggi di uguaglianza e progresso.
Le sue creazioni sono incredibili e ha spopolato sui social grazie alle storie che riesce a raccontare attraverso il suo modo di trattare i suoi lunghissimi capelli.
Se in passato, quindi, il parrucchiere era colui che rendeva belli i capelli dei clienti e, in certi casi, era considerato anche un medico, oggi egli è un vero e proprio imprenditore in grado di gestire a 360° la sua attività e sa esprimere se stesso attraverso il suo lavoro.
In questo articolo, voglio parlarti della figura professionale del parrucchiere in tutte le sue sfaccettature: da dove nasce il mestiere?
Come si diventa parrucchieri?
Perché è importante che il parrucchiere sia anche un bravo marketer e social media manager?
Il parrucchiere è sempre stato un lavoratore multifunzionale
L’esempio di Laetitia Ky dimostra come un parrucchiere, in fondo, sia anche un artista.
Non solo.
Durante le origini del mestiere, l‘acconciatore non si occupava solo della salute del capello, ma anche di quella spirituale del cliente.
Infatti, nell’epoca pre-arcaica, tagliarsi i capelli voleva anche dire rimuovere le energie negative e ricominciare con un nuovo capitolo della vita.
Era un rito propiziatorio che avveniva prima degli scontri, della caccia o duranti celebrazioni.
Solo nell’antica Grecia comparvero i primi veri negozi di parrucchiere, dei saloni ancora in fase embrionale in cui avvenivano anche scambi di idee e ritrovi sociali.
In questo periodo, si cominciò ad attribuire a ogni acconciatura un suo significato: esse indicavano la casta di derivazione, ma anche il comportamento.
E’ da qui che nasce l’usanza di radere la testa alle donne che devono provare vergogna per i loro atti impuri.


Il valore sociale dei capelli
Il capello ha quindi il valore di riconoscimento sociale e questo vale sia per gli uomini che per le donne.
Il carattere caleidoscopico dell’acconciatore non si ferma qui.
Hai presente quel rullo iconico che si trova fuori dai negozi di barbiere?
Conosci le sue origini?
Risalgono al Medioevo, quando alcuni parrucchieri erano anche dottori e chirurghi.
Nelle botteghe venivano portati anche malati, feriti e moribondi.
Il parrucchiere si occupava della barba dei sani, ma anche delle amputazioni dei malati.
In questo periodo, l’insegna con le strisce blu indicava un barbiere che si occupava solo delle acconciature, mentre con anche le strisce rosse, invitava la gente a entrare anche in caso di malanni.
Nel XVII secolo, poi, nacquero i primi negozi di parrucche.
L’acconciatore serviva sia a tagliare i capelli per rivenderli, sia per sistemare le parrucche dei ricchi signorotti, come ce li immaginiamo oggi.
Qual è il percorso di formazione di un parrucchiere?
Per diventare parrucchiere, bisogna frequentare dei corsi di formazione solitamente della durata di 3 anni.
Qui, gli aspiranti professionisti imparano a conoscere meglio gli attrezzi, i modi per creare specifiche acconciature, colorare i capelli e mantenerli in salute e gestire la clientela.
Durante la sua carriera, un parrucchiere potrebbe trovarsi nella condizione di consigliare a un cliente un trattamento per correggere un disturbo del cuoio capelluto.
In questo caso, un acconciatore deve conoscere la struttura del capello e della cute, gli ingredienti contenuti nei prodotti e come possano curare le anomalie.
Il parrucchiere, oggi, si occupa dell’accoglienza della clientela, dell’ascolto delle sue necessità e della buona riuscita delle acconciature.
Non solo.
Oggi sempre più parrucchieri decidono di lanciare la propria attività e trovarsi a gestire una serie di incombenze fiscali, burocratiche e comunicative.
Quindi, è necessario che il titolare del salone sia un ottimo leader, un comunicatore efficace e che sappia gestire al meglio tutte le necessità dell’attività, compresa la promozione dei servizi.
La poliedricità del parrucchiere oggi
Nel XXI secolo i parrucchieri non possono più curare ferite o eseguire riti propiziatori, ma sono comunque lavoratori che non si limitano a occuparsi dei capelli dei clienti.
L’hairstylist, come viene comunemente indicato oggi, è una figura professionale in grado di gestire la sua attività da tutti i punti di vista: finanziario, promozionale e gestionale.
In particolare, è importante oggi che il parrucchiere sappia promuovere la sua attività ed escogitare strategie di marketing in grado di attirare una clientela più numerosa.
Questo è possibile grazie a un accesso ad Internet più diffuso, a strumenti che richiedono particolari abilità di web design e alla creazione dei social network.
Con l’aumento della concorrenza, è fondamentale che il parrucchiere crei una solida presenza anche online.
Sempre più professionisti, in questo senso, si affidano a consulenti di marketing esperti.
Il rischio è quello di essere oscurati dai competitors.
La fortuna della nostra epoca è che esistono strumenti perlopiù gratuiti o a basso prezzo con cui creare una strategia di marketing per promuovere al meglio il proprio salone.
Questi sono SEMrush, Google, i social network e i page builder.
Un parrucchiere al passo coi tempi, oggi, deve saper utilizzare questi mezzi di comunicazione molto efficaci, coinvolgenti e facili da usare.
Gli hairstylist, da qualche anno, hanno compreso l’importanza di questi strumenti e sono sempre più disposti a sperimentare nuove strategie di marketing per attirare nuovi clienti o mantenere quelli già esistenti.
Le strategie di marketing degli hairstylist
Oggi, i parrucchieri scelgono di affidarsi a consulenti marketing sia per gestire il proprio salone e risolvere alcune lacune interne, sia per escogitare nuove strategie di promozione online.
Questo è necessario per essere un passo più avanti rispetto alla concorrenza che si affida ai vecchi mezzi di comunicazione e non esplora nuovi target.
Un consulente marketing interviene sull’intera gestione del salone, osservando il modo di lavorare del titolare e dello staff e consigliandogli degli spunti per far sentire il cliente ancora più a suo agio.
Aiuta l’hairstylist nella stesura dei listini prezzi, nell’escogitare strategia di vendita, nella creazione del sito e dei canali social.
Insomma, l’aiuto di un consulente marketing è volto all’aumento della clientela e dei profitti, a partire da ciò che avviene “fisicamente” nel salone fino ad arrivare a insegnare al titolare come si comunica con i clienti online.
Rinunciare a un supporto del genere è come salutare dei guadagni per sempre.
E’ fondamentale oggi saper ascoltare il cliente e incontrare le sue esigenze.
Se questo non avviene, la clientela sarà spinta a scegliere un salone più all’avanguardia e in grado di esaudire le nuove richieste del pubblico.
Il Salon Coach
Il Salon Coach è consulente marketing che è in grado di indirizzare l’hairstylist ad adottare strategie di marketing coinvolgenti e divertenti.
Vediamo qualche esempio insieme:
- sempre più parrucchieri optano per l’apertura di un blog, specializzandosi nella stesura di articoli riguardanti il mondo dell’hair styling. L’obiettivo è quello di attirare traffico, ovvero potenziali clienti interessati a ciò che abbiamo da dire. Un articolo di blog è un amo per utenti che navigano sul web alla ricerca di argomenti riguardanti i capelli e la loro cura. Se un parrucchiere riesce ad azzeccare gli argomenti che più interessano il pubblico, attraverso l’analisi dei trend, effettuabile gratuitamente da Google, allora è probabile che molte persone approdino sul suo sito e siano anche invitate a dare un’occhiata ai suoi servizi;
- i parrucchieri hanno compreso con il tempo che hanno tra le mani uno strumento eccezionale, ovvero i social network. Sono strumenti gratuiti che, attraverso la pubblicazione di contenuti coinvolgenti come foto e video, sono in grado di attirare nuovi followers che potenzialmente possono trasformarsi in cliente. Il parrucchiere li può utilizzare per mostrare come lavora, per pubblicizzare una promozione, un evento, la sua attività e molto altro. Un’ottima strategia di social media marketing potrebbe costare anche 0 ma far guadagnare un mucchio di soldi;
- i parrucchieri, con l’aiuto di consulenti marketing, capiscono che non possono neanche rinunciare al marketing offline. Il consulente aiuta quindi l’hairstylist a conoscere meglio la clientela, fissare degli obiettivi e utilizzare al meglio degli strumenti di marketing “analogici”, come volantini innovativi, annunci, strategie di vendita in loco, modifiche al salone per guidare il cliente nella considerazione dell’acquisto di nuovi prodotti.


Perché il parrucchiere oggi dovrebbe essere anche un marketer?
Come già detto, saper usare bene Internet oggi aiuta a scavalcare la sempre più agguerrita concorrenza.
Il marketing, comunque, sia online che offline, aiuta ad aprire la mente e a essere in grado di osservare bene la propria attività.
Oggi non vale più la regola del cliente che si reca nel salone di bellezza per farsi acconciare i capelli.
Nel nostro secolo, la consumatrice pretende di essere seguita anche fuori dal salone di bellezza, grazie a contenuti in grado di intrattenerlo, informarlo e tenerlo aggiornato sull’attività.
Deve essere il parrucchiere ad attirare il cliente, a cercarlo e a proporgli delle offerte che lo attirino a provare i servizi.
E’ bene quindi che il parrucchiere si faccia marketer e sia in grado di proporre qualcosa di interessante per la clientela.
Deve ragionare a fondo su ciò che è la sua attività, sul suo target e sui prodotti.
Fermarsi per fare un po’ di brainstorming è fondamentale.
Il marketing per parrucchieri
Il marketing per parrucchieri suggerisce tutto un altro approccio alla gestione del salone di bellezza, più studiato e in grado di ridurre al minimo i rischi di fallimento:
- obbliga il gestore a individuare degli obiettivi chiari
- oltre che agli obiettivi, il titolare del salone deve anche essere in grado di individuare i punti di forza e le lacune e agire in modo da esaltare gli uni e compensare le altre
- individuare una proposta unica, che i competitors non offrono
- aiuta a individuare il cliente a cui si vuole rivolgere
- aiuta a capire il tipo di proposta che si vuole delineare
- permette di creare, a partire da questi presupposti, dei contenuti validi, perlopiù gratuiti ed efficaci per attirare nuovi clienti
- permette di approfittare di alcuni strumenti gratuiti ed efficienti come i social network
- spinge a tenere sott’occhio i progressi del salone
- alla fine, una volta messe in pratica tutte le strategie di marketing, qualcosa sicuramente si sarà mosso nell’azienda
Le caratteristiche del parrucchiere
Il parrucchiere si occupa della bellezza dei capelli.
Ci si affida a un acconciatore per rimettere a posto il proprio look, farsi consigliare al meglio su ciò che potrebbe donarci e su prodotti in grado di ridare salute al cuoio capelluto.
E’ sempre stata una figura in grado di fornire molti più servizi del semplice trattamento dei capelli, prima era una sorta di stregone, poi un dottore, un artista e, infine, un esperto di marketing.
Oggi, infatti, al parrucchiere viene richiesto uno sforzo ulteriore, ovvero quello di proporre qualcosa di innovativo e che soddisfi il cliente anche quando non si trova nel suo salone di bellezza.
In particolare, il parrucchiere deve saper creare una solida presenza online e mantenere sempre viva l’attenzione del cliente nei confronti della sua attività.
In mancanza di un buon piano di digital marketing per parrucchieri, un salone di bellezza rischia di essere sotterrato sotto il successo della concorrenza.


Conclusioni
Per essere al passo con i tempi, oggi, è necessario distinguersi dalla massa, proporre qualcosa di unico e che i competitors non sono in grado di offrire.
Per mettere in risalto questa unicità, bisogna andare a intercettare il cliente, mostrargli cosa il salone sia in grado di offrirgli.
Internet è, in questo senso, un grande strumento.
Il consiglio per ogni parrucchiere è quello di farsi notare e di farlo soprattutto online.
Bisogna concentrarsi sull’ottimizzazione del sito, dei contenuti, sulla proposta di foto e video coinvolgenti, articoli informativi e molto altro.
Serve una buona dose di conoscenza del funzionamento della SEO, ma anche quella del proprio mestiere e creatività.
Se tutto questo manca, la soluzione è nelle mani di un consulente marketing, pronto a seguire il parrucchiere in ogni sua esigenza.
Per questi motivi, se necessiti una mano, non esitare a contattarmi.
Sarò lieto di aiutarti a realizzare i tuoi obiettivi.